Fontebella San Severino

Raoul Paciaroni,
Fontebella: leggenda e storia

Nuova pubblicazione a cura del Comune di San Severino Marche

Questa leggenda, un tempo ben nota nel Sanseverinate, che narrava la storia d’amore e la tragica fine di due giovani innamorati. Il poeta settempedano Rutilio Rotelli la raccolse dalla bocca di un certo Ciceruacchio, soprannome di un contadino di Orpiano, poeta dialettale estemporaneo, il quale a sua volta tramandava il racconto «per avellu sentutu da li vecchi antichi». Il racconto diede lo spunto al poeta settempedano, che era anche un sensibile poeta, per comporre in versi la leggenda della Rondine, un canto di amore e di morte ambientato nella selvaggia vallata del Potenza alle spalle di Sanseverino.

A circa due chilometri dalla città, lungo la strada che porta a Castelraimondo, in località detta la Sventatora, sul fianco della montagna vi è stata fino a pochi anni fa una fontana di acqua freschissima e cristallina chiamata Fontebella che confluiva poi nel vicino fiume Potenza. Secondo la tradizione, sul colle boscoso sopra la fonte sorgeva anticamente un castello nel quale abitava una fanciulla bellissima e di grande bontà d’animo, di cui la leggenda tace il nome, ma che «il volgo memore chiama: la Bella». Un altro munito castello era sopra le rocce della montagna al di là del fiume, nella località chiamata Serpicella: esso apparteneva ad un principe aitante e generoso, vassallo di un tal Guidobaldo. I due giovani si amavano e si incontravano spesso presso la fonte promettendosi eterno amore, ma quando non potevano vedersi la giovane inviava al suo principe una rondine come messaggera d’amore.
Un giorno i soldati di un feroce masnadiero assediarono il castello del principe per saccheggiarlo, ma egli non si lasciò intimorire e radunati i suoi uomini più fedeli tentò di notte una sortita per respingere il nemico. I valorosi cavalieri vennero però ben presto sopraffatti dalle forze preponderanti degli assalitori e furono tutti trucidati; lo scontro avvenne nei pressi della fonte dove anche il giovane principe rimase ucciso. Invano quel giorno la Bella attese il ritorno della messaggera alata e presagendo la sventura accaduta scese alla fonte dove trovò il suo eroico fidanzato ormai senza vita; lo strinse amorosamente in un estremo abbraccio, poi, raggiunta la sponda del fiume vi si gettò. In breve i due corpi così avvinti scomparvero tra le turbinose acque del Potenza e da allora, in ricordo della sfortunata giovane, la fontana fu da tutti chiamata la fonte della Bella e quindi Fontebella.

Fin qui la leggenda. Nel volumetto la storia di questa fonte.

Raoul Paciaroni, Fontebella: Leggenda e storia, Sanseverino Marche, 2016. Pubblicazione a cura del Comune di San Severino Marche [Edizioni Hexagon Group], pp. 72. Nell'area download delle pubblicazioni di Raoul Paciaroni è disponibile il file pdf del libretto.